E subito ha fatto in modo che si parlasse di se, gente che impazzisce per lui, gente che ne ha da dire a male, e altri che rimangono sotto shock da come si presenta nei suoi testi.
Come si presenta? "Violando" le vite private di molti altri famosi. Questo lo si scopre con "Quorum", il suo precende web album, nel quale parla di Marco Mengoni, dichiarando una sua presunta omosessualità, ma dicendo anche che lo stesso Mengoni non la espone al pubblico. Pena se dovesse farlo? Il crollo delle vendite!
Al rigurado, Fibra ha risposto al corriere:
“I nomi, quando finiscono in un testo, non sono mai qualcosa di personale: finisce un nome per richiamare una situazione magari estrema, magari esilarante, magari tragica, borderline.
Se la cultura non fa nomi ma richiama con dei cenni a qualcosa, io faccio i nomi.
Se poi pensano che questa sia una maniera facile per vendere i dischi allora invito tutti i gruppi che non stanno vendendo dischi a fare nomi, se pensate che sia così facile.”
Per questo motivo ho ascoltato e letto per voi tutti i testi del suo ultimo lavoro, alla ricerca di riferimenti ad altri artisti. Per capire qual è la personale visione del mondo (e dello show business) di Fabri Fibra, e per scovare le ulteriori provocazioni del rapper.
Partiamo dal brano intitolato “Escort“, dove il cantante cita Fabrizio Corona, affermando di star male - come l’ex di Belen Rodriguez - senza fama e senza rap. Esordio tiepido?
Meglio la quarta traccia, allora. La più incisiva “Double Trouble” nomina invece Marco Carta sbeffeggiandolo non tanto sulla sua presunta omosessualità, ma piuttosto - sempre secondo il “Fibra pensiero” - sull’impossibilità di una sua eterosessualità. Di nuovo, come con Mengoni: su Panorama, lo stesso articolo riguardo ai nomi che cita il "Fibroga", dice che questo tema dev'essere per lui un chiodo fisso, così secondo l'intervista a Fibra su "Il fatto quotidiano", Fibra dichiara che l'Italia è molto incoerente da questo punto di vista, perché se un Gay si vede in TV o si sente alla radio, è accettato, seguito, lodato magari come un Dio. Ma poi nella società succede esattamente l'opposto, fino ad arrivare anche quasi ad ucciderlo...
Guarda il video:
Il brano successivo, “Più o meno“, pare essere il più ricco di VIP, riuscendo a infilare in poche righe una doppia citazione: la prima rimata su Michele Placido (“… ha la figlia sotto acido”), la seconda su Mara Venier, immaginando una scena di sesso sfrenato con la conduttrice di Raiuno.
E proseguendo poi, a fine traccia, con un’altra regina della tv: “Ho parlato col Diavolo, mi ha detto ‘delego’. Mi si è presentato in forma di Paola Perego“.
Più clemente invece con l’unica artista da talent che apprezza, Giusy Ferreri, alla quale fa guidare con un gioco di parole una Ferrari in compagnia di Giuliano Ferrara.
Nella decima traccia, “Insensibile“, non si dimentica neppure di Paolo Brosio e Paolo Calissano, dipingendoli in situazioni non propriamente istituzionali.
Ma anche le show woman di una certa età sembrano entrare frequentemente nel mirino dell’artista, come in “Donne” (dove cita la vincitrice dell’Isola dei Famosi e storica ex donna di Drive In Lory Del Santo).
E per rispondere implicitamente all’invito amichevole di pochi giorni fa di Francesco Facchinetti alla nuova edizione X Factor - dopo gli screzi per le parole verso Mengoni -, Fibra gli ha dedicato (nel caso di “Qualcuno normale” con Marracash) una strofa piuttosto provocatoria: “Odio i figli di Pooh e i figli di pà, mi intendi, a tutti questi dico fa-fa-fa-fa-fuck inetti, qua“.
Insomma, Fabri Fibra sembra davvero averne una per tutti, ma è importante che questi riferimenti vengano contestualizzati e spiegati per chiarire quella che lui stesso definisce come critica generale su macro-questioni sollevate con l’aiuto indiretto di personaggi molto conosciuti, proprio come spiegava nel video riportato sopra.
Ma per quanto ne possa dire, il dubbio sull’utilità “culturale” delle sue affermazioni rimane. E più di una voce crede piuttosto nella gratuità di affermazioni provocatorie e senza filtri.
Una cosa è certa: Fabri Fibra, a differenza di tanti altri artisti mainstream italiani, sa sempre far parlare di sé. In un modo o nell’altro. Ma soprattutto, sa dove mettere il dito per scatenare un putiferio, e per un rapper, di solito (e in alcuni casi purtroppo), questo è davvero un mantra professionale, e di vita.